I Bacini Marmiferi
Il fulcro della zona marmifera di Carrara è costituita dal bacino di Miseglia, caratterizzato da una cinquantina di cave, di cui 40 attive, in una superficie di circa 300 ettari. Il turista può accedere al bacino seguendo una strada asfaltata che parte da Ponte di Vezzala e giunge fino al paese di Miseglia, per poi continuare lungo le pendici del Monte Croce fino ad arrivare ai Ponti di Vara, dove sorge il bacino.
I Ponti di Vara furono costruiti nel 1890 per permettere il trasporto del marmo tramite la via ferroviaria. Proseguendo la salita verso la parte alta del bacino si passa di fianco a una piccola cava, detta cava scuola, dove vengono addestrati i futuri estrattori e lavoratori del marmo. Più avanti la strada giunge al piazzale Bocca di Canal Grande, adibito a stoccaggio dei blocchi di marmo per essere poi trasportati giù a valle.
Dal piazzale si snodano tutte le strade che portano alle altre cave sovrastanti. Percorrendo una strada asfaltata si giunge verso il cuore del bacino, e arrivato all’inizio di una nuova salita il turista può scorgere sulla destra una spettacolare cava a pozzo. Proseguendo la salita si giunge ad un bivio: a destra si prosegue per Canal Grande, mentre a sinistra si giunge alla zona di Fantiscritti, famosa anche dal punto di vista archeologico, qui fu ritrovato un bassorilievo scolpito sulla parete di una cava lunense raffigurante Giove, Ercole e Bacco. L’opera ora è custodita all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Numerosi ritrovamenti archeologici hanno dimostrato che questa zona è stata una delle più sfruttate dai romani per l’escavazione del marmo. Sempre a Fantiscritti si trova una cava-museo, dove il turista può ammirare gli strumenti utilizzati nei secoli per l’escavazione del marmo.
La zona di Canal Grande invece, mostra l’interessante cava della Carbonera: nel 1928 da questa cava fu estratto un blocco di marmo perfettamente integro e senza alcun difetto di enormi dimensioni, misurava infatti 18 metri in lunghezza e 2,35 metri in larghezza e altezza. Circa 300 tonnellate di perfezione marmifera estratta direttamente dalla roccia. Questo enorme monolite venne utilizzato poi per la costruzione dell’obelisco del Foro Mussolini a Roma.
La zona orientale della regione marmifera di Carrara è costituita dal Bacino di Colonnata, che conta 44 cave attive distribuite su una superficie di 500 ettari. Il turista ha accesso al bacino tramite una strada asfaltata che risale la valle del torrente Carrione fino a raggiungere il paese di Bedizzano. Da qui la strada prosegue lungo il versante orientale fino a giungere al bacino. Proseguendo verso la località La Piana il turista può ammirare sulla destra della strada una profonda cava a pozzo. Proseguendo per alcune centinaia di metri si raggiunge Calagio, un’interessante zona di interesse archeologico per poi arrivare a Fossacava, il complesso di cave più ricco di reperti archeologici.
Superato Calagio la strada prosegue fino a Colonnata, paese rinomato in tutto il mondo per la produzione del famoso lardo di Colonnata.